Stai pensando di aprire la Partita Iva ma le tasse da pagare ti spaventano?
In quest’articolo imparerai come dribblare le trappole che il Fisco Italiano tende a tutti quelli che iniziano un’attività imprenditoriale.
Ti insegnerò inoltre quali sono le strategie essenziali per gestire al meglio la tua attività: si tratta di informazioni FONDAMENTALI che molti commercialisti “dimenticano” di spiegare ai loro clienti, contribuendo a comprometterne il successo.
Una lettura OBBLIGATORIA per chiunque abbia appena iniziato un attività in proprio o stia per farlo.
Sei pronto? Si comincia!
Tasse Primo Anno Partita Iva: come evitare i problemi.
Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sentito un parente, un amico o un semplice conoscente lamentarsi dicendo:
“Mi ha appena chiamato il commercialista e mi ha detto che devo pagare 15.000 euro entro la settimana prossima… 15.000 euro di tasse!!”.
La cifra è naturalmente indicativa e cambia secondo i casi.
Quello che non cambia, invece, è lo stupore della persona che ha ricevuto la brutta telefonata.
E spesso capita proprio a chi si è appena lanciato in una nuova avventura imprenditoriale.
Vediamo di spiegare perché accade tutto questo e come puoi evitare che capiti la stessa cosa anche a te.
Per aiutarti a capire meglio utilizzerò un esempio pratico: il caso di Marco, 28 anni, idraulico.
Marco ha aperto la Partita Iva a febbraio del 2023 dopo aver trascorso sette anni alle dipendenze di una grossa azienda specializzata nell’assistenza di caldaie e climatizzatori.
La sua azienda ha chiuso alla fine del 2022, causa fallimento, e Marco ha deciso di mettersi in proprio e avviare una sua attività.
Il primo appuntamento di Marco con il fisco, per il pagamento delle imposte (comunemente dette tasse), sarà l’anno seguente, vale a dire a giugno del 2024.
Ipotizziamo che Marco alla fine dell’anno abbia realizzato un reddito netto di 50.000 euro.
Per reddito netto intendo i ricavi fatturati meno le spese sostenute, ovvero l’ammontare su cui saranno calcolate le tasse.
A giugno del 2024 Marco dovrà prepararsi a pagare:
13.000 euro di Irpef,
1.600 euro di Irap e
7.500 euro di Contributi Previdenziali.
“Ma è un salasso!” starai pensando…
Purtroppo non è finita qui.
Il “peggio” deve ancora arrivare…
Vediamo perché.
Tasse Partita Iva Primo Anno: il paradosso dell’acconto.
L’amara sorpresa che attende Marco è quella relativa ai cosiddetti “acconti” d’imposta.
Lo Stato Italiano, infatti, già dal primo anno di partita iva non si limita ad imporre le tasse sul reddito del 2023 ma chiede un anticipo su quelle dell’anno 2024, che in teoria andrebbero pagate a giugno dell’anno successivo, il 2025.
Ed ecco che arriva la doccia gelata: l’anticipo richiesto equivale al 100% di quanto si è tenuti a pagare per il 2023.
Il che, tradotto in soldoni, significa ulteriori 13.000 euro di Irpef, 1.600 euro di Irap e 7.500 euro di Contributi Previdenziali.
Quindi, ricapitolando, il Fisco Italiano oltre alle tasse sul 2023 presume che l’anno successivo (il 2024 nell’esempio) si avrà il medesimo reddito e ti chiede di pagarci le tasse in anticipo.
Si, hai capito bene, Marco purtroppo si ritroverà a dover anticipare allo Stato il pagamento di tasse su redditi non ancora riscossi.
E questo accade nel suo primo anno di attività.
Purtroppo questo tipo di norma si rivela estremamente penalizzante per chi ha appena aperto la Partita Iva in quanto, oltre alle già altissime tasse richieste dal nostro sistema fiscale (siamo primi in Europa..) si ritrovano a dover versare addirittura il doppio.
È evidente che anticipare le tasse su redditi che non si sono ancora percepiti è difficile per tutti, ma teoricamente per un’impresa attiva da 10 anni dovrebbe essere meno complicato (non ho detto facile…) rispetto a chi è appena partito.
Il perché di questa norma è molto semplice: lo Stato ha costantemente bisogno di soldi.
Infatti, non esiste alcun principio o logica razionale dietro ad una norma che richiede il pagamento di tasse su un reddito non ancora realizzato. Sei d’accordo?
Le conseguenze di ciò sono facilmente intuibili: aprire la Partita Iva spaventa per colpa delle tasse da pagare!
Partita Iva e Tasse da pagare: la via d’uscita
Devi sapere che in 15 anni di esperienza come commercialista ho capito che la tassazione è solo una parte del problema.
Il vero dilemma è la mancanza di organizzazione dei neo-imprenditori.
Vedi, se da una parte è innegabile che le tasse in Italia siano alte, è anche vero che se ti organizzi per tempo riesci sia a risparmiare sulle tasse, sia a gestire al meglio i pagamenti.
Pensi sia impossibile?
Bene, è arrivato il momento di scoprire in che modo sono riuscito ad aiutare i miei clienti rendendogli il più semplice possibile il pagamento delle tasse.
Sei pronto?
Le 2 regole per sopravvivere alle nel primo anno di Partita Iva
Regola # 1
Per prima cosa preparando un bilancio aggiornato dell’ attività al 30 settembre, entro (massimo) la fine del mese di ottobre.
Perché?
I motivi sono essenzialmente due.
Questo ti permetterà innanzitutto di farti un’idea di quanto dovrai pagare di tasse l’anno successivo.
E, cosa molto più importante, avrai la possibilità di apportare eventuali “correttivi”.
Se ad esempio ti rendi conto che le tasse da pagare sono alte puoi “risparmiare” facendo qualche investimento utile alla tua attività.
Cosa intendo?
Mi è capitato spesso di sentire imprenditori che dicevano: “Se avessi saputo che dovevo pagare così tanto in tasse, avrei comprato quell’attrezzatura che mi serviva.. avrei investito in questo o in quell’altro di cui avevo bisogno per la mia attività…”.
Questo semplice trucco ti permette di risparmiare fino al 47% delle tasse da pagare.
Regola # 2
Il secondo passo consiste nell’anticipare con quanta più precisione possibile il calcolo delle tasse che si dovranno pagare a giugno.
Noi lo facciamo entro il 28 febbraio, in modo tale che tu abbia ancora un margine di tempo per pianificare le tue uscite future.
Premetto che non ritengo meritevole di chiamarsi commercialista, consulente o come si definisca chiunque :
- non spieghi chiaramente al proprio cliente ciò che ti ho illustrato in quest’articolo;
- telefoni all’ultimo secondo ai propri clienti comunicando l’importo delle tasse da pagare…
Ma spiegare non è sufficiente.
Occorre assicurarsi di essere stati ben compresi dal proprio cliente! Questo è un aspetto fondamentale e trascurarlo può significare compromettere il futuro di una neo impresa.
Rimango effettivamente sbalordito quando mi raccontano la storia della fatidica telefonata.
La domanda che rivolgo al malcapitato di turno è sempre la stessa: “Ma come… non lo sapevi?”
E la risposta che ricevo è sempre uguale:
“No, non lo sapevo assolutamente. Ero al corrente che a giugno si versano le tasse, ma il mio commercialista non mi ha mai anticipato quello che avrei dovuto pagare”.
Questi casi, a mio avviso, non dovrebbero mai verificarsi.
Purtroppo però il proliferarsi di tutti quegli pseudo-consulenti che “con 500 € all’anno ti fanno tutto” ha enormemente contribuito al verificarsi di questi episodi.
Il commercialista non deve limitare il suo ruolo a quello di semplice registratore di fatture/calcolatore di tasse, ma deve essere un consulente del proprio cliente, affiancandolo in tutte le fasi della sua attività imprenditoriale.
Tasse Partita Iva: Conclusioni.
Eccoci giunti al termine.
Tutto chiaro?
Se hai dei dubbi o delle domande, non esitare a lasciarmi i tuoi commenti qui sotto, sarò felice di risponderti al più presto!
Prima di salutarci però mi sembra utile farti un piccolo schema riepilogativo:
- se inizi l’attività ad esempio nel 2023 le tasse le paghi per la prima volta a giugno del 2024;
- il reddito su cui sono calcolate le tasse è quello che risulta alla fine del 2023;
- il primo anno paghi il doppio: tasse sul reddito dell’anno 2023 e acconto sul reddito dell’anno 2024;
- entro il 31 ottobre 2023 ti serve un bilancio previsionale con il calcolo (simulato) delle tasse;
- nei due mesi successivi hai la possibilità di compiere eventuali investimenti/correttivi che ti permettono di risparmiare sulle tasse;
- entro il 28 febbraio 2024 devi conoscere l’importo definitivo delle tasse e ti prepari per il pagamento di giugno.
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Alla prossima!
Matteo Camurri
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