Per aprire un sito serve la partita iva?
Questa è la madre di tutte le domande.
Non passa settimana in cui almeno una persona non me la faccia.
Forse te lo sei chiesto anche tu.
Magari stai pensando di iniziare un’attività online e, dando un’occhiata nel web, ti sei accorto che quasi tutti i siti riportano in basso il numero di Partita Iva.
Da qui è nato il tuo dubbio: per aprire un sito web occorre avere la partita iva?
Oppure la tua domanda è una variazione sul tema:
- per aprire un e-commerce serve la partita iva?
- serve la partita iva per aprire un blog ?
- per aprire un canale youtube serve la partita iva?
- per aprire un negozio online serve la partita iva?
Bene, oggi ti darò una risposta definitiva a tutte queste domande.
Sono convinto che se leggerai questo post fino in fondo chiarirai tutti i tuoi dubbi e sarai persino in grado di aiutare i tuoi amici/conoscenti che si pongono gli stessi interrogativi.
Quando serve la Partita Iva per aprire un sito web
Per semplificare le cose partiamo dando una risposta a questa domanda: quando bisogna aprire la Partita Iva ?
Una volta chiarito questo dubbio avremo anche le risposte alle domande che hai letto sopra.
Secondo la Legge italiana, la Partita Iva deve essere aperta quando si inizia a svolgere un’attività imprenditoriale o professionale in modo abituale e continuativo.
In pratica, quando un’attività “occasionale” diventa “abituale”.
Fino a quando è occasionale si può evitare: dipende da te se aprirla oppure no.
Quando invece è abituale non puoi più scegliere: la Partita Iva diventa un obbligo.
Quindi per sapere se per aprire un sito serve la partita iva oppure no bisogna capire se la tua attività è occasionale o no.
Bene. Passiamo al punto cruciale:
Quando un’attività si può definire occasionale?
Da quando ho iniziato a svolgere la professione di Commercialista, più di 15 anni fa, mi sono trovato parecchie volte a trattare questo argomento.
Nel tempo ho modificato la mia risposta in modo da rendere il concetto il più semplice possibile (e, credimi, è tutt’altro che semplice..).
La definizione più intuitiva che ho trovato per definire un’attività occasionale è questa: CASUALE.
Casuale significa che avviene per caso, senza premeditazione.
La prestazione occasionale doc è questa. Un’attività che viene svolta per caso.
Ti faccio un esempio pratico per capire esattamente il concetto di “casualità”.
Incontri un tuo amico che ha un negozio di abbigliamento e ti dice che ha problemi con il pc: si blocca ogni due giorni e quando non si blocca è lentissimo.
Tu gli dici: guarda, io me la cavo molto bene con l’informatica. Se vuoi ti aiuto.
E tac, gli risolvi il problema.
Chiaramente ti fai pagare.
In un caso come questo non devi aprire la Partita Iva.
Basta che gli fai una ricevuta di prestazione occasionale (e lui può detrarla dalle tasse).
Questa è una classica attività occasionale. È avvenuta per caso, non è stata premeditata.
Non è quindi necessaria l’apertura della Partita Iva.
A questo punto so già qual è la tua prossima domanda:
Quando un’attività è considerata abituale e continuativa?
Come abbiamo appena visto, la caratteristica dell’occasionalità è la casualità.
La casualità viene meno nel momento in cui pubblicizzi o più semplicemente fai sapere al mondo che sei disponibile – dietro compenso – a svolgere un determinato tipo di attività.
Riprendiamo l’esempio di prima e rendiamo l’attività non più “occasionale” ma “abituale e continuativa”.
Crei il tuo sito web e offri consulenze a pagamento per aiutare chiunque abbia bisogno di un esperto per risolvere i problemi al pc.
Ecco, in questo caso la tua attività non è più occasionale e la Partita Iva diventa necessaria.
Probabilmente starai pensando:
ok Matteo tutto chiaro. Ma se non guadagno niente? Ho sentito dire che se incasso fino a 5.000 euro non devo aprire la Partita Iva: è corretto?
Il limite dei 5.000 euro
Su questo punto non voglio soffermarmi molto perché ho già affrontato l’argomento in un articolo specifico.
Ad ogni modo ci tengo a ricordare che non esiste nessun limite di guadagno sotto al quale si può evitare di aprire la Partita Iva.
La Partita Iva va aperta ogni volta che si svolge un’attività in modo abituale e non occasionale.
Il fatto che tu stia guadagnando poche centinaia di euro (o addirittura nulla ) non ti esonera dall’aprire la Partita Iva se la tua attività è abituale e continuativa.
E se non vendo nulla?
Molte persone che si chiedono per aprire un sito serve la partita iva? in realtà vogliono solo creare un blog per condividere le proprie passioni o per dire la loro su argomenti in cui si sentono ferrati.
Non hanno intenzione di vendere nulla.
Se questo è il tuo caso puoi stare tranquillo.
La Partita Iva non serve, perché si tratta di un hobby e non di un business.
Il caso delle affiliazioni
Se ci fai caso, nel web si stanno moltiplicando a vista d’occhio i cosiddetti “siti di affiliazione”.
In pratica il proprietario del sito non vende nulla direttamente (non vende prodotti, né servizi o consulenze), ma lo fa indirettamente: inserisce dei link nei suoi articoli che rimandano a vari siti di e-commerce e, nel caso la vendita vada a buon fine, riceve un compenso.
Ti faccio un esempio.
Sei appassionato di fotografia.
Scrivi articoli molto interessanti dando ai tuoi lettori consigli e trucchi da vero professionista.
In un post dedicato alla fotografia notturna, a un certo punto citi quella che secondo te è la macchina fotografica migliore e metti il link alla pagina corrispondente di Amazon.
Se una persona arriva sul tuo blog, legge l’articolo, clicca sul link e compra..
..allora Amazon ti riconosce una percentuale.
In base a ciò che abbiamo detto prima, questa è un’attività che viene considerata continuativa.
Quindi se hai un sito di affiliazione e non apri la Partita Iva stai rischiando di incorrere in multe e sanzioni.
Lo so che stai pensando: ma chi se ne accorge?
Te lo dico subito: la tua concorrenza.
Magari un competitor vede il tuo blog, nota che non è indicata la Partita Iva e lo segnala all’Agenzia delle Entrate.
E quindi rischi di passare dei guai.
Molti pensano che una soluzione per non aprire la Partita Iva sia quella di lasciare i soldi al fornitore e accumulare crediti, evitando di incassare fisicamente.
E invece no, non si può.
Ti serve la Partita Iva per aprire il sito? Fai il TEST!
Bene se hai letto questo articolo ti sarai sicuramente reso conto se nel tuo caso specifico per aprire un sito serve partita iva oppure no.
Se devi farlo non disperare, perché ci sono parecchie agevolazioni che puoi sfruttare:
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Se vuoi sapere se ne puoi beneficiare basta fare il test gratuito che ho realizzato per te e scoprire qual è il regime fiscale più adatto al tuo business.
Matteo Camurri
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