Sei un artigiano e stai pensando di aprire la Partita Iva?
Allora sei nel posto giusto.
Infatti, quella che stai leggendo è una guida che ho creato ad hoc per aiutare coloro che sono nella tua stessa situazione. Troverai così la risposta alle tue domande e potrai risolvere ogni dubbio.
Ti renderai conto che aprire la Partita Iva non è così semplice come sembra.
E potrai anche conoscere i miei migliori consigli, frutto di 15 anni di esperienza maturata con la mia professione altamente specializzata, nel corso dei quali ho aiutato centinaia di artigiani ad aprire la Partita Iva e a gestirla nel miglior modo possibile.
Mettiti comodo e partiamo.
Chi è l’Artigiano con Partita Iva
Iniziamo da una semplice definizione.
L’artigiano è un imprenditore che esercita un’attività di produzione di beni tramite il proprio lavoro manuale e se ne assume rischi e oneri.
Una caratteristica imprescindibile di questa attività è proprio quella di svolgere in prima persona il lavoro.
L’artigiano può avere dei dipendenti ma il suo contributo non deve mai mancare.
I tre tipi di Artigiano
Esistono differenti tipologie di attività artigiane, che possiamo raggruppare in tre grandi categorie:
- attività di servizi alla persona in cui rientrano estetiste, parrucchieri, tatuatori e operatori del benessere
- attività nel settore alimentare come gelaterie, rosticcerie e pasticcerie
- attività nel settore non alimentare dove troviamo fabbri, falegnami, fotografi e orafi
Requisiti per Aprire la Partita Iva come Artigiano
Per poter essere definito “artigiano” occorre avere una serie di requisiti “generici”, che sono comuni a tutti coloro che svolgono un’attività imprenditoriale di questo tipo. Ci sono poi ulteriori requisiti “speciali” che sono propri della specifica tipologia di business che si pratica.
Requisiti di base
I requisiti generici sono i seguenti:
- avere la cittadinanza italiana o di uno dei Paesi dell’Unione Europea
- essere maggiorenne
- essere in possesso delle attrezzature idonee a svolgere l’attività
- non essere lavoratore subordinato a tempo pieno (è consentito il lavoro dipendente part-time non superiore al 50% dell’orario previsto dal contratto di lavoro del settore).
Requisiti specifici
Come ti dicevo prima, “artigiano” è una professione generica che racchiude in sé molte attività differenti, ognuna delle quali ha i propri requisiti specifici.
Per farti un esempio, acconciatori, estetisti, impiantisti, autoriparatori, imprese di disinfestazione-derattizzazione sanificazione sono attività molto diverse le une dalle altre ma possono essere tutte definite “artigiane”.
Per sapere quali sono i requisiti specifici richiesti per ogni singola professione, il modo migliore è andare sul sito del Comune della città dove abiti. Tali requisiti infatti cambiamo leggermente da città a città.
Se abiti a Milano e vuoi fare l’estetista qui trovi tutte le informazioni e i requisiti necessari.
Se poi hai un dubbio puoi sempre contattarmi personalmente cliccando qui.
Quanto costa Aprire una Partita Iva come Artigiano ?
Aprire la Partita Iva come artigiano è costoso?
Assolutamente no.
Non so se lo sai, ma l’apertura della Partita Iva è gratis e puoi farla personalmente andando all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate più vicino a te.
Ma purtroppo se vuoi fare l’artigiano non ti serve solo la Partita Iva.
Devi anche iscriverti qui:
- Camera di Commercio
- Albo Artigiani
- INPS Artigiani e Commercianti
- INAIL
È necessario presentare la Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) con la dichiarazione di possesso dei requisiti morali e professionali previsti dalla legge (come ti ho descritto poco fa).
Questi adempimenti sono tutt’altro che semplici E pertanto se incarichi uno studio di commercialisti a farlo per te ha chiaramente un costo.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è che prima di aprire la Partita Iva ci sono alcune decisioni da prendere.
A cosa mi riferisco?
Ecco cosa devi fare:
- scegliere la denominazione della ditta
- stabilire la sede dell’attività artigianale
- decidere quale codice ATECO utilizzare (o quali)
- verificare il possesso dei requisiti per svolgere l’attività
- scegliere la forma giuridica (ditta individuale, snc, sas o srl/srls)
- valutare quale regime fiscale è più convenite
- verificare la presenza di agevolazioni e finanziamenti a fondo perduto
Questi aspetti sono molto importanti e sono le fondamenta di un’impresa di successo.
Lo ripeto spesso.
Prima di aprire una Partita Iva è necessario richiedere una consulenza personalizzata con un professionista.
So che con questo consiglio può sembrare che “sto tirando l’acqua al mio mulino” ma ti garantisco che non è così.
Infatti se mi segui da un po’ sai che io rimborso il costo della mia consulenza a tutti i clienti.
Non ci credi? Vai a leggere qui.
Come puoi vedere, nella parte finale ho scritto nero su bianco che se dopo la consulenza deciderai di aprire la Partita Iva e di affidarti al mio Studio per la gestione della tua attività (assistenza continuativa, tenuta della contabilità, dichiarazioni dei redditi e così via) ti restituisco il 100% di quanto hai pagato per la consulenza.
Potrei evitare di farlo, lo so.
Anche perché sono l’unico in Italia a offrire questo bonus ai propri clienti.
Chiamami pure “pazzo” ma ci tengo ad aiutare chi decide di avviare un’attività in proprio.
Quanto costa mantenere la Partita Iva da Artigiano?
Sapere in anticipo quanto costerà gestire una Partita Iva è un aspetto molto importante.
Ogni aspirante imprenditore dovrebbe averlo ben chiaro prima di iniziare la propria attività.
Partiamo da qui: perché devo pagare il commercialista?
Devi sapere che a partire dal momento in cui apri la Partita Iva devi rispettare tutta una serie di obblighi fiscali.
A cosa mi riferisco?
Oltre a tenere la contabilità aggiornata e in regola con la Legge, ogni imprenditore deve compilare annualmente:
- dichiarazione dei redditi
- modello Iva
- dichiarazione Irap
- modello Isa
- modello 770
eccetera, eccetera, eccetera.
Quelli che ti ho citato sono solo alcuni degli obblighi a cui devi adempiere se hai una Partita Iva.
E chi è che deve gestire tutto questo?
L’imprenditore in prima persona.
Ma c’è un problema.
La compilazione di questi documenti è tutt’altro che semplice e richiede una preparazione specialistica.
Quindi la stragrande maggioranza degli imprenditori non è in grado – giustamente – di farlo in autonomia.
Anche perché se sbagli rischi pesanti multe e quindi il gioco non vale la candela.
E qui entra in scena il commercialista che aiuta l’imprenditore a districarsi in tutta questa burocrazia.
Se ti fermi qui il commercialista è un costo.
Sì, perché il ragionamento è questo:
- ho degli obblighi burocratici da gestire
- non sono in grado di farlo da solo
- pago qualcuno che lo faccia al posto mio
In realtà il commercialista dovrebbe fare molto di più.
A cosa mi riferisco?
Ad esempio, dovrebbe suggerirti le scelte migliori in campo economico / fiscale e farti risparmiare tempo e soldi.
Io e il mio Studio ci impegniamo al massimo per essere un valore aggiunto all’attività dei nostri clienti, piuttosto che un semplice costo da “sopportare”.
Se quello che cerchi non è il solito commercialista che registra fatture ed elabora bilanci in modo impersonale e standardizzato, ma vuoi essere supportato da un professionista che ti segua e ti affianchi nelle scelte, suggerendoti quali sono quelle per te più vantaggiose… allora il mio Studio è la soluzione giusta per te.
E quindi quanto costa?
Dipende da parecchi fattori (regime fiscale, forma giuridica ecc.).
Non ci sono prezzi fissi standard.
Se sei interessato, puoi cliccare qui e compilare un breve questionario per ricevere il nostro preventivo gratuito.
Quando è obbligatorio Aprire la partita iva
Ma sono sempre obbligato ad aprire la Partita Iva se voglio fare l’artigiano?
Questa è una domanda super gettonata.
E la risposta è no. Non sei sempre obbligato.
Vediamo di capire qual è la linea di confine, superata la quale arriva puntuale l’obbligo di apertura della Partita Iva.
Partiamo dicendo che quanto guadagni non conta nulla.
Hai mai sentito parlare del limite di 5000 euro?
È quella leggenda metropolitana secondo cui se superi i 5.000 euro di prestazioni occasionali sei obbligato ad aprire la Partita Iva.
Bene, dimenticala. È una bufala.
L’unica cosa che conta è come svogli la tua attività di artigiano.
Seguimi che ti spiego cosa intendo.
Se la tua attività come artigiano è saltuaria e la fai solo occasionalmente allora non sei obbligato ad aprire la Partita Iva (ma puoi comunque aprirla, se lo desideri).
Se invece l’attività da saltuaria diventa costante, la Partita Iva va aperta subito.
Questo è l’unico elemento da tenere in considerazione per rispondere alla domanda “posso fare l’artigiano senza aprire la Partita Iva?”.
Se vuoi approfondire questo argomento ho scritto una guida ad hoc. La trovi qui: Quando è obbligatorio aprire la Partita Iva?
Artigiano: quale partita iva conviene aprire?
La scelta del tipo di Partita Iva manda in crisi molti aspiranti imprenditori.
E li capisco.
È una scelta delicata e se non conosci approfonditamente i PRO e i CONTRO di ogni singolo tipo, i dubbi si moltiplicano ed è praticamente impossibile fare la scelta ottimale per te.
Partiamo analizzando le varie alternative che hai a disposizione.
L’attività di artigiano può essere svolta in forma di:
- impresa individuale / familiare
- società di persone (s.a.s. e s.n.c.)
- società di capitali (S.r.l./srls)
Ci sono diversi principi da tenere in considerazione per fare la scelta giusta.
Oggi ti parlerò di quello più importante.
Inizia rispondendo a questa domanda:
Cosa rischio se l’attività che voglio avviare va male?
Fai pure gli scongiuri se sei una persona scaramantica ma ti consiglio comunque di rispondere.
Perché è fondamentale farlo?
Perché se la risposta è “Se non funziona è un disastro, deve andare bene per forza o sono rovinato…” allora la ditta individuale è da escludere.
Come mai?
Il motivo è molto semplice.
Con la ditta individuale non rischi solo i soldi che hai investito per avviare la tua attività ma anche i tuoi risparmi personali e le tue proprietà (auto, moto, case ecc.).
Invece con l’srl le cose sono molto diverse.
I rischi si fermano ai soldi che hai investito nel tuo progetto.
Facciamo un esempio.
Hai investito 5.000 euro per avviare la tua attività?
Allora 5.000 euro è l’importo massimo che rischi se il tuo progetto di business si rivelerà un flop totale.
Niente di più.
Il tuo “patrimonio” personale sarà quindi al sicuro da rischi.
Tutto chiaro?
Quello che hai appena visto è il primo di 5 principi che utilizzo con i miei clienti per scegliere la forma giuridica migliore per il loro caso specifico.
Se vuoi il mio aiuto per avviare e gestire la tua attività allora clicca qui e iniziamo il viaggio insieme.
Codice Ateco Artigiano
Partiamo da una semplice definizione: cos’è il codice Ateco?
Devi sapere che quando si apre la Partita Iva è obbligatorio informare l’Agenzia delle Entrate specificando il tipo di attività che si intende fare.
Nel modulo con cui si richiede l’apertura della Partita Iva non esiste un campo descrittivo in cui spiegare “a parole” che tipo di business vuoi intraprendere (come ad esempio “estetista”, “muratore”, “gelataio”).
È necessario controllare in uno speciale database il codice corrispondente all’attività che vuoi iniziare.
E questo è il codice Ateco: un numero che identifica il tipo di attività che intendi svolgere.
La scelta del codice Ateco va fatta con molta attenzione. Come vedremo tra poco, da questo dipendono parecchi benefici fiscali.
Bene, allora qual è il codice Ateco per l’artigiano?
Come abbiamo visto all’inizio di questa guida gli artigiani possono svolgere attività molto differenti tra loro.
Quindi non esiste un solo codice Ateco che vada bene per tutti, ma ce ne sono diversi.
Ecco alcuni esempi:
Come puoi facilmente intuire, in questa guida è impossibile riportare l’elenco completo.
Se vuoi trovare in modo facile e veloce il codice Ateco più adatto alla tua specifica professione ti basta andare sul sito https://www.codiceateco.it/ e digitare nella casella di ricerca l’attività di tuo interesse.
Tutto qui.
Il sito fa il lavoro per te e seleziona il codice giusto tra le migliaia di referenze presenti.
Una volta fatto questo, il problema del codice Ateco è risolto!
Artigiano: dove trovare i finanziamenti
I giovani che si apprestano ad aprire la Partita Iva sono sempre interessati a sapere se ci sono dei finanziamenti che li possono supportare nella loro nuova impresa.
Ti farà sicuramente piacere sapere che sì, ci sono.
E in alcuni casi sono anche molto vantaggiosi.
Il problema è capire come trovarli (sappiamo bene che in Italia la Legge è alquanto complicata…).
Non preoccuparti, ti do una mano io!
Dove trovarli
In realtà non è difficile trovare i finanziamenti di cui puoi beneficiare oggi. Basta sapere dove andare a cercare.
Prova a dare un’occhiata al sito di Invitalia.
Fatto?
Bene, ti sarai accorto che in questo sito sono pubblicati una miriade di bandi: non devi far altro che valutare qual è quello che meglio soddisfa le tue esigenze in base al tipo di attività che vuoi intraprendere.
Quali sono i più interessanti
Alcuni di questi finanziamenti hanno una valenza “universale”, nel senso che si rivolgono a una fascia di utenza molto ampia e variegata.
Eccone due che ho scelto tra quelli che a mio avviso sono i più interessanti.
-
Nuove imprese a tasso zero
È un finanziamento a tasso zero rivolto agli uomini dai 18 ai 35 anni e a tutte le donne (indipendentemente dall’età) che hanno creato una piccola impresa nel settore del commercio, dell’industria e artigianato, del turismo o dei servizi.
Prevede una sovvenzione fino al 75% dell’investimento effettuato, con un “tetto” massimo di 1,5 milioni di euro. Clicca qui per approfondimenti
-
Nuova Sabatini 2022
È un’agevolazione dedicata a chi è in procinto di avviare un business e cerca un supporto per acquistare ciò che è indispensabile alla sua attività.
Può trattarsi ad esempio di macchinari, impianti, attrezzature di vario genere, hardware, software e dispositivi di tecnologia digitale.
Il finanziamento parte da 20mila euro e arriva a un massimo di 4 milioni di euro e viene concesso direttamente dalla banca.
È un supporto prezioso per le aziende di piccole e medie dimensioni.
Artigiano: quale regime fiscale scegliere
È arrivato il momento di scegliere il Regime Fiscale economicamente più vantaggioso per la tua attività.
Attualmente in Italia ce ne sono tre:
- Regime Forfettario
- Regime Semplificato
- Regime Ordinario
Ti anticipo subito che non ce n’è uno migliore in assoluto. Ognuno ha infatti i suoi PRO e i suoi CONTRO,
Il passo da compiere è quello di valutare qual è il migliore per te.
Pensi sia facile?
Purtroppo, no. Si tratta di una scelta piuttosto complessa, che richiede esperienza e una conoscenza della materia fiscale molto approfondita.
Ma non disperare perché ho una sorpresa per te.
Ho creato un TEST 100% gratuito che ti permetterà di verificare direttamente qual è il Regime Fiscale più adatto alle tue specifiche esigenze di business.
Quante tasse paga un artigiano con Partita IVA?
Eccoci arrivati (purtroppo…) a un tema molto delicato: le tasse.
Questo è uno degli argomenti che spaventa di più i neo imprenditori.
E li capisco.
Il problema maggiore è rappresentato dall’incertezza di quanto si dovrà pagare.
Sai che hai un “debito potenziale” nei confronti del Fisco italiano ma non sai a quando ammonta e soprattutto non sai se sarai in grado di pagarlo.
E questo spesso rappresenta un vero e proprio ostacolo per gli aspiranti imprenditori che stanno meditando di aprire la Partita Iva per mettersi in proprio.
Ed è un vero peccato.
Sai di chi è la colpa ?
Per il 50% è dello STATO che non fa nulla di concreto per aiutare gli aspiranti imprenditori.
Per il restante 50% è dei consulenti/fiscalisti che non hanno le competenze adeguate per supportare i neo imprenditori nei primi anni di attività, che sono notoriamente molto delicati.
A me questa situazione fa imbestialire perché è una vera ingiustizia pensare che delle persone devono rinunciare ai propri sogni per l’incompetenza di altre persone.
Ma non è sempre così.
Ti posso assicurare che ai miei clienti non succede. E sai perché?
Semplice. Perché ogni tre mesi calcoliamo le tasse su quello che hanno guadagnato e quindi sanno sempre quanto “resta nelle loro tasche”. E questo ti garantisco è un vantaggio non da poco.
Vuoi un esempio? Eccolo:
Riccardo ha aperto la Partita Iva come artigiano a gennaio 2022.
Al 31 marzo ha fatturato 7.000 euro.
Le tasse da pagare sono 903 euro.
Come puoi immaginare, gestire una Partita Iva in questo modo ti consente di avere tutto sotto controllo.
È sicuramente molto più facile che non trovarsi a “scoprire” improvvisamente quante tasse devi pagare il giorno prima di doverle versare. Non credi?
Se stai pensando di aprire la Partita Iva e vuoi il mio aiuto ti basta cliccare il modulo qui sotto:
I Contributi Inps per gli Artigiani
Se apri la Partita Iva come artigiano sei tenuto a versare anche i contributi all’INPS.
Vuoi sapere quanto dovrai pagare?
Vuoi sapere se c’è modo di non pagarli o di avere degli sconti?
Seguimi che ti spiego tutto.
Iniziamo da qui.
In Italia abbiamo due tipologie di contributi INPS molto diversi tra loro e sono:
- Contributi fissi
- Contributi a percentuale
Contributi fissi : cosa sono e quanto costano.
Il termine “fissi” non lascia spazio a dubbi.
Significa che vanno pagati sempre, indipendentemente da quanto guadagnerai.
Nel 2022 gli artigiani devono versare obbligatoriamente € 3.905 di contributi.
Probabilmente ti starai domandando:
“Ma se guadagno solo 2.000 euro devo per forza pagare 3.905 euro di contributi?”
Purtroppo si. Se apri la Partita Iva come artigiano i contributi fissi devono essere pagati indipendentemente da quanto guadagni.
Ma non disperare perché fra poco vedremo che ci sono un paio di opportunità per avere uno sconto o addirittura per non pagarli proprio.
Quando si pagano i contributi Fissi per gli artigiani con Partita Iva?
I contributi fissi non si pagano tutti in una volta ma in quattro rate di pari importo.
Ecco le scadenze
- 16 febbraio
- 16 maggio
- 22 agosto
- 16 novembre
Contributi a percentuale
Come abbiamo appena visto, i contributi fissi sono da pagare sempre, indipendentemente dal tuo reddito.
Se però è pari o superiore a € 16.243, ai contributi fissi si aggiungono i contributi a percentuale.
Questa tabella ti aiuterà a capire a quanto ammontano.
REDDITO | ARTIGIANO |
Da € 16.243 fino a € 48.279 | 24% |
Oltre a € 48.279 | 25% |
Direi di fare qualche esempio pratico per chiarire meglio quali sono i contributi INPS che un artigiano è tenuto a pagare.
Esempio n.1
Lucia ha iniziato l’attività di estetista a gennaio 2022
Il suo reddito alla fine dell’anno ammonta a € 14.000
Lucia, dovrà “semplicemente” versare i contributi fissi – € 3.905 – dato che il suo reddito è inferiore a € 16.243
Esempio n.2
Se invece il reddito annuo di Lucia è di € 29.000, non dovrà versare solo € 3.905 di contributi fissi.
Sul reddito che supera i € 16.243, pari a € 12.757 € (29.000 – 16.243) pagherà il 24% di contributi a percentuale, per un importo di € 3.061.
Il totale dei contributi dovuti da Lucia sarà quindi 3.905 + 3.061 = € 6.966
Esempio n.3
Supponiamo ora che Lucia abbia realizzato un reddito annuo di € 78.000.
Oltre ai contributi fissi (€ 3.905 ), sul reddito che supera i € 16.243 e fino a € 48.279, pari cioè a € 32.036 (48.279 – 16.243) pagherà il 24% di contributi a percentuale, equivalente a un importo di € 7.688
Sul reddito che va da € 48.279 a € 78.000 (pari cioè a € 29.721), pagherà il 25%, per un importo di € 7.430
Il totale dei contributi dovuti da Lucia sarà quindi 3.905 + 7.688 + 7.430 = € 19.023.
Massimali contributivi
Fortunatamente i contributi a percentuale non si pagano all’infinito ma esiste un importo massimo (detto appunto massimale contributivo).
Nel 2022 questo limite è di € 105.014
La quota del reddito che supera questa cifra è pertanto ESENTE da contributi.
Chiariamo meglio con un esempio.
Esempio n. 4
Prendiamo ancora il caso di Lucia e ipotizziamo che il suo reddito a fine anno sia di € 130.000 Dovrà quindi versare:
- contributi fissi
- contributi a percentuale fino a 105.014
Pertanto, oltre i 105.014 € il reddito è esente dai contributi.
Termini di versamento dei contributi a percentuale
I contributi a percentuale, a differenza di quelli fissi, devono essere versati in due sole tranche:
- 30 giugno
- 30 novembre
Come Risparmiare sui Contributi Inps ( o addirittura non pagarli affatto..)
Bene, come ti avevo anticipato ci sono alcune via d’uscita.
Quelle che sto per mostrarti sono le due soluzioni che ti permetteranno di non pagare i contributi come Artigiano o quantomeno di risparmiare notevolmente:
- se sei un lavoratore dipendente full time (e non part time) puoi chiedere all ‘INPS di non pagare i contributi. A questo proposito ho scritto un articolo ad hoc che trovi qui: Aprire Partita Iva senza pagare contributi INPS.
- se decidi di aprire la Partita Iva in Regime Forfettario puoi chiedere uno sconto del 35% sui contributi INPS. Anche su questo argomento ho scritto un articolo dettagliato in cui spiego quali sono i requisiti per poter sfruttare questa agevolazione. Lo trovi qui: Contributi Inps Regime Forfettario.
I Contributi Inail per gli Artigiani
Gli artigiani che aprono la Partita Iva hanno un altro obbligo contributivo: l’INAIL.
Sai cos’è e a cosa serve?
Seguimi che ti spiego tutto.
Partiamo da qui: l’INAIL è un ente pubblico che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
In parole semplici ha lo scopo di prevenire gli incidenti sul lavoro e di supportare economicamente coloro che ne sono vittima.
L’attività di artigiano con Partita Iva è potenzialmente a rischio di infortunio e quindi l’INAIL ti tutela.
Se sei vittima di un infortunio o di una malattia professionale potrai chiedere un indennizzo che in molti casi è anche molto sostanzioso.
A fronte di questa assicurazione l’INAIL ti richiede però un contributo annuale.
A quanto ammonta?
Anche in questo caso dipende dal rischio legato alla tua attività.
Ad esempio il rischio di infortunio per un muratore è diverso da quello di un estetista.
E quindi in base all’attività che svolgi e al potenziale rischio di infortuno a cui sei soggetto pagherai un contributo ad hoc.
Giusto per darti un riferimento si va da 70 euro per le attività a basso rischio a più di 1.000 euro l’anno per quelle maggiormente pericolose.
Riepilogo + Regalo per te
Bene eccoci giunti al termine di questa guida.
Lo so, alla fine il contenuto è stato piuttosto corposo, ma ci tenevo a dirti tutto quello che c’è da sapere sulla Partita Iva per gli artigiani.
Vuoi sapere una cosa buffa?
In realtà la guida era più lunga, ma poi ho deciso di eliminare alcune parti.
Sai perché?
Perché ho capito che il modo più utile per te è parlartene di persona.
E quindi ho acceso la videocamera, ho registrato un VIDEOCORSO e ho deciso di condividerlo con te GRATIS!
Come devi fare per averlo?
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Alla prossima!
Matteo Camurri
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