Stai pensando di aprire la Partita Iva come agente di commercio ma hai dubbi e domande che ti assillano?
Hai paura di non riuscire a mantenerla una Partita Iva ?
Vuoi capire a cosa vai in contro aprendo una partita Iva come agente di commercio?
Bene allora ti voglio tranquillizzare: sei nel posto giusto!
In questa guida andremo a vedere punto per punto gli aspetti importanti legati all’apertura della Partita Iva come Agente di commercio.
Ti spiegherò quali sono le scelte migliori da fare e le trappole che devi evitare.
Al termine di questo post ti sarà tutto chiaro.
E’ una promessa.
Chi è l’agente di commercio?
Partiamo da una definizione.
L’agente di commercio è un libero professionista che viene incaricato da una o più imprese di promuovere e gestire la conclusione di contratti commerciali in una o più zone a lui assegnate.
In parole semplici ha l’obiettivo di trovare clienti e vendere i prodotti dell’impresa per cui lavora (comunemente detta “ditta mandante”).
In alcuni casi all’agente di commercio viene riconosciuto un fisso mensile che contribuisce a coprire i costi fissi.
Tuttavia la maggior parte dei suoi guadagni sono legati alle percentuali sulle vendite dei prodotti.
Quindi più contratti di vendita stipula, più guadagna.
I dettagli sulla retribuzione sono riportati in un documento denominato “Contratto di mandato di rappresentanza commerciale”.
In quel contratto vengono inseriti anche tutti i diritti e i doveri dell’agente di commercio nei confronti dell’azienda per cui lavora.
Tipologie di Agente di Commercio.
Gli agenti di commercio si dividono in due grandi categorie: mono e plurimandatari.
Se svolge la sua attività in esclusiva per un’azienda si definisce MONOMANDATARIO.
Se invece lavora per più aziende in contemporanea allora è PLURIMANDATARIO.
Agente di commercio è un termine generale e comprende attività diverse tipo piazzista, rappresentante, venditore e concessionario.
Ma non quella del procacciatore d’affari.
Anche se in molti li confondono agente di commercio e procacciatore d’affari sono attività diverse.
Vediamo di capire dove sta la differenza.
Sia l’agente di commercio con partita iva che il procacciatore d’affari hanno il compito di promuovere i prodotti o i servizi di un’azienda presso i potenziali clienti.
La differenza sta nel fatto che l’agente di commercio ha un contratto ufficiale (il Contratto di mandato di rappresentanza commerciale di cui ti parlavo prima), mentre il procacciatore non ce l’ha).
Requisiti per aprile la Partita Iva come Agente di commercio
Non tutti possono diventare agenti di commercio e, di conseguenza, non tutti possono aprire una partita iva da agente di commercio.
Per svolgere questa attività è necessario essere in possesso di particolari requisiti morali e professionali.
Vediamoli nel dettaglio, così puoi scoprire subito se hai tutti i requisiti per aprire una partita iva come agente di commercio.
Requisiti morali
- non essere stato interdetto o inabilitato;
- non essere stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti motivi: delitti contro la pubblica amministrazione, l´amministrazione della giustizia, la fede pubblica, l’economia pubblica, l´industria ed il commercio, ovvero per delitto di omicidio volontario, furto, rapina, estorsione, truffa, appropriazione indebita, ricettazione e per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commini la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e, nel massimo, a cinque anni salvo che non sia intervenuta la riabilitazione penale. La riabilitazione può essere chiesta dopo cinque anni dall’aver scontato la pena, dopo dieci anni se recidivi;
- non essere sottoposto a misure di prevenzione contro la delinquenza mafiosa.
Requisiti professionali
Per svolgere l’attività di agente di commercio è necessario essere in possesso, alternativamente (cioè ti basta averne uno e non tutti insieme) di questi requisiti:
- diploma di scuola secondaria di secondo grado
Ecco un elenco di titoli validi: ragioniere, perito commerciale, ragioniere programmatore, perito sezione commercio con l’estero, analista contabile, segretario d’amministrazione, operatore commerciale, operatore turistico, operatore commerciale dei prodotti alimentari, tecnico gestione aziendale, tecnico impresa turistica, tecnico dei servizi turistici, tecnico dei servizi della ristorazione.
Sono considerati idonei i seguenti diplomi di qualifica: addetto alla contabilità d’azienda, contabile d’azienda, addetto alla segreteria d’azienda, segretario d’azienda, addetto alle aziende di spedizione e trasporto e operatore commercio con l’estero, addetto agli uffici assicurativi, corrispondente commerciale in lingua estera, stenodattilografo in lingue estere, addetto alla conservazione dei prodotti alimentari, addetto agli uffici turistici, computista commerciale, addetto alla segreteria e all’amministrazione d’albergo, accompagnatore turistico, operatore gestione aziendale, operatore impresa turistica.
- laurea ad indirizzo commerciale, economico o giuridico
sono valide le seguenti lauree: economia e commercio, giurisprudenza, scienze politiche, scienze economiche marittime, scienze statistiche, sociologia, scienze economiche, scienze economico-bancarie, economia politica, economia aziendale, scienze bancarie ed assicurative, scienze dell’amministrazione, economia ed amministrazione delle imprese.
- esperienza lavorativa di un biennio di attività, nell’ultimo quinquennio, come dipendente con mansioni di direzione ed organizzazione delle vendite/acquisti; o come coadiuvante, regolarmente iscritto alla gestione INPS commercianti, adibito a mansioni commerciali di vendita; o come lavoratore autonomo, titolare di impresa individuale o socio amministratore di società, svolgenti attività commerciale o attività artigiana di produzione e relativa vendita.
- specifico corso di formazione a frequenza obbligatoria, organizzato da organismi autorizzati a gestire la formazione professionale, con superamento di un esame finale.
Costi dell’Apertura Partita Iva come Agente di Commercio
Quanto mi costa aprire la Partita Iva per fare l’agente di commercio?
Questa domanda me la fanno spesso.
E la mia prima risposta è: zero. Non costa nulla.
D’altronde aprire la partita iva è gratis e lo puoi fare anche da solo andando all’Agenzia delle Entrate.
Ma ci sono altri due aspetti da considerare .
Il primo è che non è sufficiente aprire la partita iva per svolgere l’attività di agente di commercio.
Hai bisogno anche di:
- iscriverti in Camera di Commercio
- iscriverti all’Inps Artigiani e Commercianti
- presentare la Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) con la dichiarazione di possesso dei requisiti morali e professionali previsti dalla legge (come ti ho descritto poco fa).
Questi adempimenti si traducono in decine e decine di moduli da compilare e da inviare agli uffici della Pubblica Amministrazione.
E se deleghi un professionista per farlo al posto tuo ovviamente lo devi pagare.
Il secondo aspetto, che tra l’altro è anche il più importante, è che prima di aprire la Partita Iva devi avere le idee ben chiare su diversi punti.
A cosa mi riferisco?
Ecco le scelte più importanti da fare:
- la tipologia dell’attività da avviare
- la denominazione della ditta
- dove mettere la sede della ditta
- il codice o i codici attività da utilizzare
- la forma giuridica
- il regime fiscale
Devi inoltre verificare se puoi beneficiare di agevolazioni e di finanziamenti a fondo perduto.
Questi aspetti sono molto importanti e sono le basi di un’impresa di successo.
Un consiglio per te (gratis).
Io lo ripeto spesso.
Se vuoi sapere come aprire la partita iva per agente di commercio e cosa comporta, occorre richiedere una consulenza personalizzata di un professionista.
So che questo consiglio può sembrare “interessato” ma non lo è.
Infatti io rimborso a tutti i clienti il costo della consulenza.
Non ci credi?
Se vai a leggere nella parte finale, vedrai che ho scritto nero su bianco che se dopo la consulenza deciderai di aprire la Partita Iva e di affidarti al mio studio per la gestione della tua attività (assistenza continuativa, tenuta della contabilità, dichiarazioni dei redditi ecc.) ti restituisco il 100% di quanto hai pagato per la consulenza.
Puoi trovare tutto scritto qui.
Potrei evitare di farlo, lo so.
Anche perché sono l’unico in Italia che offre questo bonus.
Ma ci tengo ad aiutare – per quanto mi è possibile – chi decide di avviare un’attività in proprio.
Ora che hai le idee più chiare su quanto costa aprire la partita iva come agente di commercio passiamo al prossimo argomento.
Codice Ateco per Agente di Commercio
Non sai cosa sono i codici Ateco?
Nessun problema. Te lo spiego io.
Sono dei semplici codici numerici che identificano le varie attività.
Ogni attività ha un suo codice Ateco specifico.
Infatti quando compili i documenti per aprire la Partita Iva, non scrivi nell’apposito modulo “voglio fare l’agente di commercio” ma inserisci il codice ateco per agente di commercio che identifica la tua specifica attività.
Di codici Ateco ce ne sono migliaia, quindi è importante scegliere quello giusto.
Tieni presente che la stessa professione di agente di commercio ha diversi codici Ateco, come puoi vedere qui.
Quello che devi fare è identificare quello più adatto a te in base all’attività che intendi svolgere.
Ad esempio se ti occuperai di materiali da costruzione il codice Ateco giusto è 46.13.02
Se invece sarai un rappresentante di articoli casalinghi, porcellane, articoli in vetro e così via, il codice corretto è 46.15.03.
Se non trovi la categoria dei prodotti o servizi che venderai, allora il codice Ateco per te è 46.18.97
Vuoi fare diverse attività contemporaneamente? Allora devi indicare il codice 46.19.01
I Contributi Inps dell’Agente di Commercio
Se decidi di aprire una Partita Iva come agente di commercio dovrai pagare i contributi all’INPS.
Gli agenti e i rappresentanti sono infatti obbligati a iscriversi all’INPS nella Sezione Commercianti e versare i relativi contributi.
Vuoi sapere a quanto ammontano i contributi Inps per gli agenti di commercio nel 2022?
Seguimi che te lo spiego.
Come prima cosa devi sapere che ci sono due categorie di contributi da versare:
- i contributi fissi
- i contributi a percentuale
I contributi fissi Inps per l’agente di commercio sono dovuti sempre, indipendentemente da quanto guadagni.
Ammontano a 332 euro al mese, per un totale annuo 3.984 euro.
Se in un anno guadagni meno di 16.243 euro i contributi fissi Inps sono gli unici che devi pagare.
Se invece guadagni di più dovrai pagare anche i contributi a percentuale.
Cosa sono?
Si tratta di contributi che devono essere pagati sulla parte di reddito che supera i 16.243 euro e sono il 24,48%.
Cosa dici, facciamo un esempio?
Esempio pratico di contributi INPS fissi e a percentuale per gli agenti di commercio
Marco ha iniziato l’attività di agente di commercio a gennaio 2022
Il suo reddito alla fine dell’anno ammonta a 22.000 €.
Sul reddito che supera i 16.243 €, pari a 5.757 € (22.000 – 16.243) pagherà il 24,48% di contributi a percentuale, per un importo di 1.409 €.
Il totale dei contributi dovuti da Marco sarà quindi 3.984 (cioè i contributi fissi) + 1.409 (vale a dire i contributi a percentuale), per un totale di 5.393 €.
Ok, forse ti sei un po’ spaventato con tutte queste cifre.
Ma non preoccuparti perché ci sono due soluzioni che ti permetteranno di non pagare i contributi per l’agente di commercio Inps o quantomeno di risparmiare notevolmente:
- se sei un lavoratore dipendente full time (e non part time) puoi chiedere all ‘INPS di non pagare i contributi. A questo proposito ho scritto un articolo ad hoc che trovi qui: Aprire Partita Iva senza pagare contributi INPS.
- se decidi di aprire la Partita Iva in Regime Forfettario puoi chiedere uno sconto del 35% sui contributi INPS. Anche su questo argomento ho scritto un articolo dettagliato in cui spiego quali sono i requisiti per poter sfruttare questa agevolazione. Lo trovi qui: Contributi Inps Regime Forfettario.
Enasarco
Se stai pensando di iniziare l’attività di agente di commercio sono sicuro che hai sentito parlare dei contributi Enasarco, vero?
Ma che cos’è questo Enasarco in parole semplici?
Devi sapere che gli agenti e rappresentanti di commercio oltre ai contributi INPS hanno anche un’altra cassa previdenziale a cui iscriversi: l’Enasarco.
Fortunatamente non è l’agente a dover gestire questo obbligo.
Se ne occupa interamente la ditta mandante (cioè l’azienda per cui l’agente promuove la vendita dei prodotti/servizi), che ha il compito di iscrivere l’agente e a fare anche i versamenti dovuti.
Questi versamenti sono per il 50% a carico dell’agente e per il restante 50% a carico dell’azienda mandante.
C’è qualche vantaggio ad iscriversi all’Enasarco?
Assolutamente si.
Il primo vantaggio è la pensione.
Una volta raggiunta l’età pensionabile avrai la possibilità di ottenere una pensione aggiuntiva rispetto a quella erogata dall’INPS.
Il secondo vantaggio è che nel malaugurato caso ti capiti un infortunio (oppure – speriamo di no -un’invalidità) otterrai un indennizzo in quanto sei un agente di commercio con partita iva iscritto all’Enasarco.
Regimi Fiscali per Agenti e Rappresentanti
Eccoci arrivati al clou di questo post.
Una delle prime scelte da fare per chi ha deciso di aprire la partita iva come agente di commercio è quale Regime Fiscale adottare.
Come prima cosa chiariamo che cos’è un Regime Fiscale.
Detto in termini semplici, lo possiamo definire come l’insieme di leggi da rispettare per essere in regola con il Fisco italiano.
Anche se è una delle scelte più delicate, spesso non si dedica il tempo necessario per trovare il Regime Fiscale più adatto a soddisfare le specifiche esigenze del neo imprenditore.
Uno dei motivi è che scegliere il Regime Fiscale per chi inizia è tutt’altro che facile.
Ci vuole sensibilità e molta esperienza.
E se fai la scelta sbagliata le conseguenze possono essere costose.
Ad esempio, ti potresti trovare a pagare più tasse del dovuto ( e ti garantisco che non è per nulla piacevole..).
Ma c’è di più.
Alcuni di questi Regimi Fiscali sono vincolanti per 3 anni.
Cosa significa?
Che se ne scegli uno (ad esempio: agente di commercio partita iva agevolata) e poi ti accorgi che non è quello più adatto a te, non puoi cambiarlo subito, ma devi “tenertelo” per tre anni.
Lo so, è profondamente ingiusto. Ma almeno adesso lo sai e puoi tutelarti.
Come ti dicevo, scegliere il Regime Fiscale non è affatto semplice ma tu non devi preoccuparti perché io ho una sorpresa per te.
Prima di svelartela devi sapere che attualmente puoi scegliere uno di questi Regimi Fiscali:
- Regime Ordinario
- Semplificato
- Regime Forfettario
Non esiste un Regime Fiscale migliore di un altro in assoluto.
Ma esiste sicuramente quello migliore per il tuo caso specifico.
Pronto per scoprire la sorpresa?
Se hai dei dubbi e non sai ancora quale Regime Fiscale sia più adatto a te, devi assolutamente fare questo test gratuito per scoprirlo:
È un modo rapido e sicuro per capire ad esempio se il regime forfettario è adatto a te.
Partita Iva Agente di commercio : Le Tasse da pagare
A quanto ammontano le tasse di un agente di commercio con la Partita Iva?
Seguimi che te lo spiego.
Come prima cosa dobbiamo dividere gli agenti di commercio in due categoria in base al Regime Fiscale che hanno scelto.
Perché?
Il motivo è che il calcolo tasse di un agente di commercio è profondamente diverso tra chi ha scelto il Forfettario rispetto agli altri Regimi.
E quindi va tenuto ben distinto.
-
Regime Forfettario
Ho già parlato in altri articoli del perché il Forfettario è un Regime veramente conveniente.
Purtroppo non è possibili sceglierlo sempre, perché è necessario rispettare determinate requisiti.
Se vuoi sapere quali sono ti basta leggere il mio articolo Aprire la Partita Iva in Regime Forfettario: La Guida Definitiva.
Vediamo un esempio concreto di calcolo delle tasse di agente di commercio forfettario:
Federico ha aperto la Partita Iva come agente di commercio a maggio 2022. Alla fine dell’anno il suo fatturato è di € 27.000 euro e i costi sostenuti 9.000 euro.
Federico dovrà pagare solo 918 € di tasse.
Niente male vero?
Sono convinto che dopo questo esempio il Regime Forfettario ha guadagnato molti punti ai tuoi occhi.
Se vuoi sapere se puoi adottarlo e se ti conviene, ti basta fare il test per scoprirlo subito.
-
Regime Standard
In questo regime rientrano tutti coloro che, invece del Regime Forfettario, hanno scelto o il Regime Fiscale Semplificato o il Regime Ordinario.
In entrambi i casi le tasse si pagano per scaglioni progressivi.
Potrei scrivere decine di righe per spiegare come si fa il calcolo del reddito netto di un agente di commercio, cosa può scaricare un agente di commercio e, alla luce di questo, quante tasse paga un agente di commercio, ma penso che un esempio pratico sia la cosa migliore.
Riprendiamo l’esempio che abbiamo fatto prima.
Federico ha aperto la Partita Iva come agente di commercio a maggio 2022. Alla fine dell’anno il suo fatturato è di 27.000 euro e i costi sostenuti 9.000 euro.
Federico dovrà pagare di tasse € 3.400.
Come puoi vedere la differenza fra un Regime e l’altro è notevole.
Riepilogo + Regalo per te
Bene siamo arrivati alla fine di questa guida.
Con questo articolo ho cercato di dirti tutto quello che c’è da sapere sulla Partita Iva per gli agenti di commercio.
In realtà l’articolo era più lungo, ma poi ho tagliato alcune parti.
Sai perché?
Perché ho capito che il modo più utile per te era parlartene di persona.
E quindi ho acceso la videocamera, ho registrato un VIDEOCORSO e ho deciso di condividerlo con te GRATIS!
Come devi fare per averlo?
Basta cliccare sul link qui in basso e accedere subito al mio videocorso gratuito.
CLICCA QUI e Accedi al Video Corso GRATIS >>
Alla prossima!
Matteo Camurri
Ultimi post di Matteo Camurri (vedi tutti)
- Partita iva Educatore Cinofilo: La guida pratica. - 17 Giugno 2023
- Partita Iva Toelettatore: La guida definitiva. - 5 Giugno 2023
- Partita Iva Pedagogista: La Guida Completa - 11 Maggio 2023