Si può aprire la partita iva senza pagare l’Inps?
Questo è uno dei sogni più diffusi tra chi desidera mettersi in proprio.
Magari è successo anche a te.
La voglia di lanciarti in una nuova attività era forte ma hai preferito rinunciare perché eri spaventato dai contributi INPS da pagare.
Se il tuo desiderio è ancora questo, posso garantirti che sei nel posto giusto.
Infatti in questo articolo ti mostrerò i due casi in cui il sogno di avviare un’attività, senza l’obbligo di versare dei contributi all’INPS, può diventare realtà.
In modo del tutto legale, chiaramente!
Sì, hai capito bene.
Ti sto proprio dicendo che è possibile e fra poco ti mostrerò come non pagare i contributi Inps con la Partita Iva.
Ti consiglio di leggere questo articolo fino in fondo, perché ti mostrerò come fare il grande salto in assoluta sicurezza risparmiando diverse migliaia di euro.
Non male come premessa, vero?
Sei pronto?
Si comincia!
Posso aprire una partita iva senza pagare l’Inps?
Se c’è una cosa che terrorizza tutti coloro che decidono di aprire la Partita Iva sono i contributi INPS.
Ogni volta che faccio una consulenza a un nuovo cliente, questo di solito è uno dei primi argomenti di cui mi parla.
E spesso il tono che usano è tra il preoccupato e il terrorizzato.
E li capisco. È assolutamente comprensibile.
Il motivo principale è che chi decide di aprire la Partita Iva non conosce con certezza quanto guadagnerà con la sua nuova attività.
Ha delle speranze, certamente. I più bravi hanno preparato delle stime più o meno dettagliate nei loro Business Plan.
Ma purtroppo, finché non inizi, non saprai mai quanto le tue previsioni siano esatte.
Di certo c’è solo una cosa: le spese.
Tra queste, una delle più pesanti riguarda proprio i contributi INPS. La cosa peggiore è che spesso si pagano in ogni caso, anche se non si guadagna nulla durante l’anno. Un incubo, vero?
In più si inizia a pagarli praticamente da subito. In media dopo solo 3 mesi da quando hai aperto la Partita Iva.
Insomma, non hai tutti i torti a sentirti intimorito.
Ma siamo proprio sicuri che i contributi sono sempre da pagare?
La verità è che esistono due casi molto diffusi, di cui nessuno parla, per cui è possibile “evitare” il pagamento dei contributi in modo assolutamente legale.
Vediamoli insieme.
Partita Iva senza INPS: il dipendente.
In questi anni, sempre più persone vorrebbero “arrotondare” il proprio stipendio da dipendente avviando un’attività in proprio.
Se ti trovi in questa situazione devi sapere che è possibile aprire la Partita Iva senza fare l’iscrizione all’INPS.
Infatti, i dipendenti con contratto di lavoro full-time, cioè con orario pieno e non parziale, possono beneficiare di una legge che li esonera dal pagamento dei contributi INPS in caso di apertura della Partita Iva.
Vuoi sapere il perché di questa agevolazione?
Il motivo è molto semplice.
Lo Stato italiano obbliga chiunque lavori a pagare i contributi all’INPS: questi sono fondamentali per andare in pensione in futuro (ok, molto in futuro…).
Probabilmente ti starai domandando: ma non è possibile rinunciare alla pensione e non pagare i contributi??
Purtroppo non è possibile…
Chiarito questo punto, sai bene che sei un dipendente i contributi te li paga il tuo datore di lavoro; se invece sei un imprenditore, e quindi sei il capo di te stesso, ci devi pensare tu a pagarli.
Ma nel caso in cui tu sia entrambe le cose, cioè un dipendente che apre la Partita Iva, puoi chiedere all’INPS l’esonero dai contributi per quanto guadagni con la Partita Iva.
D’altronde, se ci pensi, è normale che sia così: i contributi INPS li stai già pagando come dipendente, perché pagarli due volte?
In pratica, non devi fare altro che presentare una semplice domanda all’INPS nel momento in cui apri la Partita Iva in cui dici:
“Cara INPS, sono un lavoratore dipendente presso la ditta … e ho aperto la Partita Iva in data … per svolgere l’attività di … . Ti chiedo di esonerarmi dal versamento dei contributi previdenziali”.
Alleghi la busta paga con il contratto di lavoro e poi spedisci.
Tutto qui.
Non mancano però delle eccezioni.
Infatti, questa norma non vale per tutti coloro che aprono la Partita Iva ma riguarda solo gli artigiani e i commercianti (quindi non i lavoratori autonomi).
In più, se hai un contratto part-time le cose si “complicano” un pochino.
Innanzitutto, è bene precisare che sono considerati part-time tutti i contratti con orario di lavoro ridotto.
In parole povere, se il tempo pieno nel tuo settore di attività è di 40 ore settimanali e tu hai un contratto da 38 ore, sei considerato part-time.
Il motivo per cui ti dicevo che le cose si complicano è che non esiste una regola unica che dice ad esempio: “Se fai più di 30 ore la settimana sei esonerato dal pagare i contributi”.
Tutto questo è lasciato a discrezione dell’INPS, che decide caso per caso, e ogni sede ha regole diverse (e c’è almeno una sede per provincia).
Riassumendo, se il tuo contratto è full-time, puoi stare tranquillo che la domanda verrà accettata.
Se invece hai un contratto part-time, la certezza non c’è. Ad ogni modo, più il numero di ore di lavoro che fai si avvicina a quelle del contratto full-time, più le tue probabilità di ottenere l’esonero dal versamento dei contributi aumentano.
Il mio consiglio personale è di presentare in ogni caso la domanda e lasciare che siano loro a risponderti.
Partita Iva senza INPS: i lavoratori autonomi.
Come ti dicevo, l’esonero dai contributi non riguarda i lavoratori autonomi.
Ma per loro c’è un’altra possibilità.
Se apri la Partita Iva scegliendo questa categoria hai un vantaggio importante rispetto agli artigiani e ai commercianti.
Infatti, i lavoratori autonomi pagano i contributi all’INPS in percentuale rispetto al loro guadagno.
In pratica, non ci sono contributi fissi da pagare ma è tutto in proporzione.
Se non guadagni nulla, non avrai nulla da pagare.
Non male, vero?
E non finisce qui: il pagamento avverrà l’anno dopo l’apertura della Partita Iva e non subito, come accade per gli artigiani e i commercianti.
Vuoi un esempio?
Marco ha iniziato l’attività di freelance a febbraio 2021.
I contributi Inps li pagherà a giugno 2022.
Quindi, i lavoratori autonomi possono iniziare la nuova attività con molta più serenità, senza sentirsi il fiato sul collo dei contributi INPS da pagare.
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Non c’è altro.
I due casi che ti ho illustrato sono gli unici in cui è possibile aprire la Partita Iva senza iscrizione all’INPS in modo del tutto trasparente e legale.
Come sempre, ti consiglio di stare alla larga dagli pseudo-consigli e dagli amiconi del “So-tutto-io” che trovi su internet.
Purtroppo, sempre più persone mi riferiscono di aver letto sul forum X o sul sito Y un “trucchetto” per non pagare le tasse e i contributi.
Se vuoi rischiare di prendere delle multe colossali, io non posso -purtroppo- impedirtelo.
Se invece vuoi fare le cose perbene, in modo onesto e legale, allora ti consiglio di attenerti a quanto ti ho descritto in questo articolo e in quello dove parlo in dettaglio dei Contributi Inps Partita Iva.
In più se vuoi approfondire questo argomento ho una sorpresa per te.
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Alla prossima!
Matteo Camurri
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