Aprire la Partita Iva come libero professionista non è per nulla facile.
Se stai pensando di farlo sai di cosa sto parlando.
I dubbi e le domande che sorgono quando ci si appresta a compiere questo passo sono innumerevoli.
Ci sono diversi aspetti che vanno ponderati ed è fondamentale fare le scelte giuste.
Il motivo è che – come sempre quando parliamo di Fisco- il rischio di commettere degli errori è veramente alto.
Ma non disperare perché sei nel posto giusto!
In questa guida ho racchiuso tutto quello che è necessario conoscere per aprire la partita iva da libero professionista senza commettere passi falsi.
Lo so, questo articolo ha una lunghezza epica ma non mi sono voluto risparmiare e ho deciso di vuotare il sacco e dirti tutto quello che è fondamentale conoscere.
Per agevolarti nella lettura ho creato un breve indice che ti permetterà di navigare al meglio in questa guida.
Cosa s’intende per “libero professionista”?
Si tratta di un’espressione comune che sentiamo usare spesso e comprende tantissime professioni anche molto diverse tra loro.
In pratica il libero professionista è un lavoratore autonomo che svolge un’attività di natura prevalentemente intellettuale, non come dipendente ma con Partita Iva.
In molti casi (anche se non in tutti) i liberi professionisti sono tenuti a iscriversi ad un Albo Professionale.
È il caso ad esempio di:
- avvocati
- psicologi
- infermieri
- dentisti
- notai
- architetti
- giornalisti
- veterinari
Ci sono però anche libere professioni che non prevedono l’iscrizione all’Albo, fra cui:
- traduttori
- personal trainer
- social media manager
- organizzatori di eventi
Aprire Partita Iva Libero Professionista: Requisiti.
Non tutti possono aprire una partita iva da libero professionista.
In molti casi ci sono particolari requisiti che devono essere rispettati.
Chiaramente non posso farti l’esempio di tutti i casi anche perché come abbiamo visto le professioni sono tante.
Tuttavia ti illustrerò i principi che ti permetteranno di capire se nel tuo caso specifico ci sono dei requisiti che devi rispettare.
La prima macro distinzione è tra liberi professionisti CON o SENZA Albo Professionale.
Se l’attività che vuoi svolgere richiede l’iscrizione ad un Albo Professionale, allora è molto probabile che tu debba avere un determinato titolo di studio.
E e in molti casi il titolo di studio non basta e devi anche aver effettuato un tirocinio e superato un esame di abilitazione.
Questi requisiti dipendono dal tipo di attività che svolgi e ogni professione ha i suoi.
Quello che devi fare è verificare innanzitutto se per la tua professione è prevista l’iscrizione a un Albo Professionale.
Se è così, consulta il sito dell’Albo per vedere quali sono i requisiti richiesti per potervi accedere.
Se invece la professione che vuoi svolgere non prevede l’obbligo di iscrizione a un Albo, probabilmente dovrai solo avere il relativo titolo di studio riconosciuto.
In questo caso devi verificare cosa dice la Legge, ma sicuramente l’iter è molto più semplice.
Costi Partita Iva Libero Professionista
Quanto costa aprire la Partita Iva?
Questa domanda me la sento fare spesso e la risposta è molto semplice: non costa nulla.
Le spese di apertura della partita iva come libero professionista sono infatti pari a zero.
E puoi farla direttamente tu andando all’Agenzia delle Entrate.
Spesso però questo metodo è sconsigliato (e del resto in pochi lo seguono).
Infatti, se da una parte la presentazione del modulo di richiesta per il rilascio della Partita Iva è gratuita, dall’altra la sua compilazione è tutt’altro che semplice.
Mi spiego meglio.
Non è che sia complicato completare i vari campi del modulo (anzi è parecchio intuitivo), ma come ti ho anticipato all’inizio di questa guida devi scegliere tra diverse opzioni che hanno i loro PRO e CONTRO.
Quindi la parte difficile è capire quello che conviene fare nel tuo caso specifico.
La cosa migliore da fare in questi casi è affidarsi ad un commercialista in grado di consigliarti la strada da seguire per fare le scelte più vantaggiose per te.
Poi, già che c’è, presenta anche il modello in tua vece.
Ma ti garantisco che la cosa impegnativa è rappresentata per il 99% dalle scelte da fare nella compilazione e per l’1% dalla presentazione.
Come aprire la Partita Iva
Come ti ho anticipato nel paragrafo precedente, l’apertura partita iva come libero professionista è molto semplice e non comporta alcun costo.
Quello che bisogna fare in pratica è compilare il modello AA9/12. Lo trovi qui.
Un ulteriore vantaggio – che in pochi conoscono – è che non è necessario presentarlo all’Agenzia delle Entrate prima di iniziare l’attività: hai tempo 30 giorni da quando inizi ufficialmente il tuo business.
E questo è un bel vantaggio.
Per presentare il modulo di apertura della partita iva come libero professionista all’Agenzia delle Entrate puoi seguire tre strade differenti:
1. Lo puoi fare personalmente (o delegare qualcuno). In questo caso devi consegnare il modello apertura partita iva libero professionista in duplice copia direttamente all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate più comodo per te, indipendentemente da dove hai la residenza;
2. Puoi inviare un unico esemplare per raccomandata, allegando la fotocopia del tuo documento. Anche in questo caso puoi effettuare l’invio a qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
3. Hai la possibilità di aprire la partita iva libero professionista online inviando il modulo attraverso il canale telematico, a patto di essere un utente registrato di piattaforme web come Entratel o Fisconline). In alternativa ti puoi avvalere di un intermediario, come ad esempio il commercialista.
Quando aprire la Partita Iva
Molti si chiedono se c’è un momento dell’anno migliore di un altro per aprire una partita iva come libero professionista.
La risposta politicamente corretta è “no”.
L’apertura della partita iva come libero professionista può essere fatta in qualunque momento dell’anno, senza distinzioni.
Bisogna però dire che questo non è vero al 100%.
C’è un aspetto importante che va considerato per sapere quando è il momento migliore per aprire partita iva.
Quale?
Devi sapere che ci sono alcune agevolazioni fiscali che durano solo per pochi anni dal momento dell’apertura partita iva.
Ad esempio se la apri scegliendo il Regime Forfettario, per i primi 5 anni le tasse da pagare sono il 5% invece che il 15%.
Quindi un bel risparmio.
Ma non è per sempre.
Dura solo 5 anni.
E perciò se apri la Partita Iva a dicembre stai “sprecando” questa agevolazione per il primo anno.
Cosa voglio dirti con questo?
Che la Partita Iva non andrebbe aperta a dicembre?
Assolutamente no!
Non si può generalizzare perché dipende dalla tua situazione specifica.
Ci sono infatti alcuni casi in cui può essere addirittura conveniente aprirla alla fine dell’anno.
Questo è un altro esempio dell’importanza di una buona consulenza iniziale quando si decide di aprire una partita iva da libero professionista.
Un commercialista ben preparato in materia ti può infatti aiutare a sfruttare al massimo le agevolazioni previste dal Fisco italiano.
Libero Professionisti senza Partita Iva
Sei stai pensando di aprire una partita iva per libero professionista è probabile che ti sia posto la seguente domanda:
“E’ vero che se fatturo fino a un massimo di 5.000 euro posso svolgere un’attività di libero professionista senza partita iva?
Ho letto nel web che se il mio giro di affari non supera quella cifra posso rientrare nelle cosiddette “prestazioni occasionali”.”
In questo post mi limiterò a darti la risposta breve.
Se però vuoi qualche approfondimento puoi leggere l’articolo che ho dedicato all’argomento.
La risposta breve è: NO.
Quello che incassi con la tua attività non c’entra niente con l’obbligo o meno di aprire la Partita Iva.
Puoi essere OBBLIGATO ad aprirla anche se non guadagni niente e “paradossalmente” se guadagni 100.000 euro all’anno potresti anche evitare di farlo.
E sai perché?
Perché come ti dicevo quello che guadagni non conta.
Quello che conta è il modo in cui svolgi l’attività.
Vediamo di capire meglio questo concetto.
Se l’attività che svolgi è ABITUALE e CONTINUATIVA sei tenuto ad aprire partita iva da libero professionista indipendente dai risultati monetari.
Se invece è OCCASIONALE puoi evitare di farlo.
So già che ti stai chiedendo:
Ma che differenza c’è tra un’attività occasionale e un’attività abituale e continuativa?
Seguimi che te lo spiego.
Ne ho ho già parlato in altre occasioni ma voglio affrontare nuovamente la questione perché è molto importante.
Il modo più semplice ed intuitivo per distinguerle è utilizzare il concetto di CASUALITÀ.
Un’attività è
- occasionale se ti è capitata per caso
- abituale e continuativa se sei tu che cerchi di procurati il lavoro. Lo puoi fare con la pubblicità o anche semplicemente aprendo un SITO WEB in cui comunichi al mondo che sei disponibile a svolgere un determinato tipo di attività a pagamento.
Quindi la Partita Iva va aperta ogni volta che si svolge un’attività in modo abituale e non occasionale.
E – ripetiamolo – quanto guadagni non conta.
Codice Ateco partita iva libero professionista
Innanzitutto, sai cos’è il codice Ateco e a cosa serve?
Te lo spiego subito.
Quando si apre la Partita Iva è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate qual è il tipo di attività che si intende svolgere.
Tuttavia nel modulo non esiste un campo descrittivo dove puoi inserire l’attività che vuoi fare, ad esempio “dentista” o “psicologo”.
È necessario invece cercare in un particolare database il codice corrispondente all’attività che vuoi svolgere.
Questo è il codice Ateco. Un numero che identifica l’attività che intendi svolgere.
Ed è importante sceglierlo con attenzione perché, come vedremo tra poco, da questo dipendono molte agevolazioni fiscali.
Bene, allora qual è il codice Ateco per il libero professionista?
Come abbiamo già detto in precedenza, i liberi professionisti possono svolgere attività molto differenti tra loro.
Quindi non esiste un codice ateco libero professionista generico, ma ogni attività ne ha uno suo.
Ecco alcuni esempi:
Come puoi facilmente immaginare, in questa sede è impossibile riportare l’intera casistica.
Quello che è più utile fare è indicarti come trovare in modo facile e veloce il tuo codice Ateco.
Non devi far altro che connetterti al sito https://www.codiceateco.it/ e digitare nella casella di ricerca l’attività di tuo interesse.
Tutto qui.
Il sito fa il lavoro per te e spulcia tra i migliaia di codici presenti per trovare quello adatto a te.
Una volta fatto questo, il problema del codice Ateco è risolto!
Quanto costa gestire la Partita Iva
Se l’apertura della partita iva come professionista non costa nulla, non si può dire altrettanto della sua gestione.
Non è che ci sono dei costi fissi o determinate spese da sostenere.
Semplicemente per avere una Partita Iva nel nostro Paese è necessario adempiere a tutta una serie di obblighi fiscali.
A cosa mi riferisco?
Oltre a dover tenere la contabilità aggiornata e in regola con la Legge, ogni imprenditore deve compilare annualmente:
- dichiarazione dei redditi,
- Modello Iva,
- dichiarazione Irap,
- modello Isa,
- modello 770
eccetera, eccetera..
Quelli che ti ho citato sono solo alcuni degli obblighi a cui devi adempiere se hai una Partita Iva.
Il fatto è che la compilazione di questi documenti è tutt’altro che semplice e prevede una preparazione specialistica.
Quindi la stragrande maggioranza degli imprenditori non è in grado – giustamente – di farlo in autonomia.
Anche perché se sbagli rischi pesanti multe e quindi il gioco non vale la candela.
E qui entra in gioco il commercialista che aiuta l’imprenditore con una consulenza altamente specializzata.
Lo consiglia in modo da fare le scelte migliori in campo economico / fiscale. Inoltre si occupa molto spesso anche degli aspetti burocratici (i cosiddetti adempimenti fiscali).
E quindi quanto costa?
Dipende da parecchi fattori (regime fiscale, forma giuridica ecc.).
Non ci sono prezzi fissi standard.
Se sei interessato, puoi cliccare qui e compilare un breve questionario per ricevere il nostro preventivo gratuito.
Agevolazioni per i giovani
Ci sono delle agevolazioni per i giovani che vogliono aprire un’attività?
Certamente!
Nel nostro Paese sono parecchie le agevolazioni rivolte ai giovani che vogliono aprire la partita iva come libero professionista per mettersi in proprio.
D’altronde fare impresa non è la cosa più semplice del mondo ed è giusto aiutare chi decide di farlo, tanto più se si tratta di ragazzi.
Nella stragrande maggioranza dei casi le agevolazioni sono di questo tipo:
- incentivi economici
- finanziamenti a fondo perduto
- finanziamenti a tasso zero o agevolato
e di solito i destinatari sono
- giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni
- donne
Chiaramente per accedere a questi incentivi occorre presentare una domanda che spesso va accompagnata da un business plan.
Ma non ti spaventare, perché in molti casi ci sono dei fac-simile e la compilazione e tutt’altro che difficile.
Vuoi sapere dove puoi trovare questi incentivi?
Il mio consiglio è di andare sul sito di Invitalia dove troverai tantissimi bandi e potrai scegliere quello più adatto per te e per la tua idea di business.
Regimi Fiscali per Liberi Professionisti
Una delle prime decisioni che deve prendere chi ha scelto di aprire la partita iva da libero professionista è relativa al Regime Fiscale.
Innanzitutto chiariamo che cos’è questo benedetto Regime Fiscale.
In termini estremamente semplici, possiamo dire che si tratta di un insieme di leggi da rispettare per essere in regola con il Fisco italiano.
Quindi in base a quello che scegli avrai determinate leggi da rispettare.
Capisci quindi che la scelta del Regime Fiscale non è una cosa da poco.
Peccato però che molti la sottovalutino…
Purtroppo scegliere il Regime più adatto per chi inizia è molto complicato.
Ci vuole sensibilità e molta esperienza.
E se fai la scelta sbagliata le conseguenze possono essere gravi.
Ad esempio, puoi trovarti a dover pagare più tasse del dovuto.
Inoltre devi sapere che alcuni di questi Regimi Fiscali sono vincolanti per 3 anni.
Quindi se ne scegli uno e poi ti accorgi che non è quello adatto a te, non è possibile intervenire subito per cambiarlo, ma devi attendere tre anni.
E questo può essere un tempo eccessivamente lungo che ti impedisce di salvare la tua attività.
Lo so, non è giusto. Ma purtroppo le cose stanno così.
Tu però non devi preoccuparti perché tra un attimo ti svelerò la sorpresa che ho in serbo per te.
Attualmente in Italia abbiamo tre tipi di Regimi Fiscali tra cui scegliere:
- Regime Ordinario
- Semplificato
- Regime Forfettario
Inutile dire che non esiste un Regime Fiscale migliore di un altro in assoluto.
Ma esiste sicuramente quello migliore per ogni caso specifico.
Quindi se hai dei dubbi e non sai ancora quale Regime Fiscale scegliere, puoi fare questo test completamente gratuito che ti permetterà di scoprire qual è il Regime più conveniente per te.
Contributi Libero Professionista
E adesso arriviamo alle note dolenti: i contributi previdenziali.
Questo è uno degli aspetti più delicati per chi desidera aprire la partita iva come libero professionista.
I contributi infatti spaventano sempre chi sta pensando di mettersi in proprio.
Se ancora non lo sai, i contributi sono dei pagamenti obbligatori che devono fare i titolari di Partita Iva per poter beneficiare un domani della pensione.
Molti vedono la pensione come qualcosa di molto lontano, se non addirittura impossibile nel senso che quando arriverà il loro turno sono convinti che probabilmente l’avranno già abolita.
E quindi non è difficile intuire che i contributi sono visti come il fumo negli occhi.
Detto questo, vediamo a quanto ammontano.
Come prima cosa è necessario fare una distinzione.
I liberi professionisti si dividono in due categorie:
- Con cassa previdenziale autonoma
- Senza cassa previdenziale autonoma
Cosa significa?
Te lo spiego subito.
Molti liberi professionisti hanno una propria Cassa di previdenza che provvederà ad erogare la loro pensione al momento opportuno.
Ad esempio:
- avvocati – CASSA FORENSE
- geometri – CASSA GEOMETRI
- farmacisti – ENPAF
- architetti – INARCASSA
e così via.
E ognuna di queste Casse di previdenza ha delle regole autonome su
- come pagare
- quanto pagare
- quando pagare
Se la tua attività rientra in una di queste casistiche, ti consiglio di consultare il sito della Cassa di riferimento della tua professione nella sezione “contributi”.
Di solito sono riportate informazioni dettagliate che ti aiutano a capire a quanto ammontano i contributi libero professionista (se hai dei dubbi puoi scriverli nei commenti alla fine di questo articolo: sarà mia cura risponderti dettagliatamente).
Liberi Professionisti Senza Cassa Autonoma.
E se la tua professione non ha una Cassa di previdenza autonoma, qual è il calcolo contributi libero professionista?
I liberi professionisti che iniziano un’attività e non hanno una Cassa Previdenziale autonoma (come ad esempio i personal trainer, i consulenti d’impresa e i fisioterapisti), devono pagare i contributi alla Gestione Separata Inps Liberi Professionisti.
L’aliquota Inps per il 2022 è pari al 25,98% quindi è particolarmente onerosa.
Esempio Calcolo Contributi Gestione Separata Inps
Federica, traduttrice, ha aperto la Partita Iva a febbraio del 2022.
Se alla fine dell’anno il suo reddito sarà pari a 27.000 €, dovrà versare 7.014 € di contributi alla gestione separata inps liberi professionisti.
La bella notizia – se così si può definire – è che non ci sono contributi Inps libero professionista FISSI, ma si paga solo in percentuale al reddito.
Questo è molto vantaggioso per chi inizia, perché magari nei primi anni i redditi sono bassi e fa comodo non essere obbligati a pagare delle cifre fisse.
E ora parliamo di:
Tasse e Liberi Professionisti
Le tasse che un libero professionista è tenuto a versare sono strettamente legate a un aspetto di cui abbiamo parlato prima: il Regime Fiscale.
Se non sai ancora qual è quello più conveniente per te, ti basta cliccare qui e fare il test.
In questo paragrafo vedremo quali sono le tasse da versare nei due Regimi Fiscali più diffusi:
- Regime Forfettario
- Regime Semplificato
Partiamo dal primo.
Il Forfettario è l’unico modo per aprire partita iva agevolata libero professionista che c’è oggi in Italia.
La maggiore agevolazione è proprio rappresentata dalle aliquote fiscali, che sono molto basse rispetto a quelle della partita iva libero professionista regime ordinario.
Ecco perché l’apertura della partita in regime forfettario è spesso la scelta favorita.
L’aliquota base è il 15% (e quindi è già vantaggiosa) ma per chi inizia una nuova attività è addirittura ridotta al 5% per i primi 5 anni.
Non male vero?
Per sapere tutto sul Regime Forfettario puoi leggere la guida ad hoc che ho realizzato. La trovi qui.
Nel Regime Semplificato le tasse sono decisamente più alte.
In questa tabella puoi fare il calcolo tasse partita iva libero professionista previste per il 2022.
Conclusioni
Bene siamo arrivati alla fine di questa guida.
Come ti ho anticipato all’inizio ne è uscito un post epico.
E non ti ho neanche detto tutto..
Effettivamente ci sono diverse altre informazioni essenziali che devi sapere se vuoi aprire partita iva da libero professionista.
Ho pensato però che il modo più semplice per illustrarle era con un VIDEOCORSO.
E ho deciso di condividerlo GRATIS con te!
Come devi fare per averlo?
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Alla prossima!
Matteo Camurri
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