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Regime Forfettario e Lavoro Dipendente: La Guida Definitiva

Sei un lavoratore dipendente ma stai pensando di aprire la Partita Iva per metterti in proprio?

Allora sono pronto a scommettere che hai dubbi e paure da vendere!

Ed è molto probabile che la maggior parte di queste tue paure riguardino le tasse che dovrai pagare.

O sbaglio?

Sai cosa ti dico? Fai bene a preoccuparti!

Infatti aprire la Partita Iva mentre si è dipendenti può rivelarsi molto costoso, se si fanno le scelte sbagliate.

Ho quindi deciso di racchiudere in questo articolo tutto quello che devi sapere per fare il grande passo in assoluta sicurezza. E realizzare così finalmente i tuoi sogni di indipendenza senza finire sommerso dalle tasse.

Sei pronto?

Iniziamo!

Perché aprire la Partita Iva in Italia è rischioso?

Lo so a cosa stai pensando.

La promessa che ti ho appena fatto è molto forte. Ma se mi segui da un po’ di tempo sai che mantengo sempre la mia parola.

Se hai in progetto di aprire la Partita Iva perché vuoi arrotondare il tuo stipendio oppure perché speri un giorno di lasciare il tuo posto da dipendente e vivere solo con la tua attività, allora quello che scoprirai leggendo questo articolo ti sarà estremamente utile.

Ma veniamo a noi.

Qualche giorno fa mi è arrivata una mail di Davide, un lettore del mio blog. La voglio condividere con te perché contiene parecchie domande interessanti e sono sicuro che le mie risposte ti possono aiutare a non commettere un errore colossale.

Ecco la mail.

Ciao Matteo,

Vorrei chiederti un’informazione relativa ai redditi derivanti da un’attività in proprio per un dipendente che lavora a tempo indeterminato presso un’azienda. Mi spiego meglio.

Io lavoro come dipendente a tempo indeterminato presso un’azienda ma vorrei aprirmi la Partita Iva…

Ecco le mie domande:

Il cumulo dei due redditi come viene tassato poi?

Oppure sono due cose distinte e separate?

Non è che alla fine il reddito da lavoro dipendente accumulato a quello derivante da Partita Iva dà origine ad una tassazione più elevata che va a vanificare i compensi derivanti dall’attività in proprio?

Grazie.

I dubbi di Davide sono più che legittimi.

Infatti è molto probabile che anche a te sia capitato di sentire i racconti di chi aveva coronato il sogno di avviare un’attività in proprio mentre faceva il dipendente, ma poi si è ritrovato sommerso dalle tasse.

I racconti di queste persone si assomigliano tutti.

Aprono la Partita Iva pieni di belle speranze.

Fanno i salti mortali per gestire entrambi le attività al meglio.

E alla fine dell’anno si trovano a dover pagare una montagna di tasse in più.

Quindi la conclusione a cui arrivano è sempre la stessa:

Ma chi me l’ha fatto fare?!? Era meglio se me ne stavo tranquillo!!!

La verità però è un’altra

Non mi stancherò mai di ripetere che in Italia non è  possibile avviare un’impresa senza prima effettuare un’adeguata pianificazione fiscale.

Almeno se si vuole avere successo.

Detto in parole semplici, è fondamentale fare una previsione di quante tasse dovrai pagare nei primi anni di attività. E poi, mese per mese, devi verificare se i tuoi calcoli sono corretti.

In Italia la pressione fiscale è troppo alta per non essere monitorata attentamente e in modo costante.

Questa considerazione è valida per tutti, ma in modo particolare per chi ha già un lavoro da dipendente.

E sai per quale motivo? Per il tipo di tassazione che abbiamo in Italia: progressiva.

Sai cosa significa “tassazione progressiva”?

Niente di complicato. Te lo spiego subito.

Dai un’occhiata alla tabella qui sotto:

Cosa salta subito all’occhio?

Che in Italia, più guadagni più sono alte le tasse da pagare (ecco il significato di “tassazione progressiva”).

Non ti sarà quindi difficile capire che se hai un reddito da dipendente è molto probabile che con la tua nuova attività dovrai pagherai un’alta percentuale di tasse (anche se guadagni poco).

Il motivo è che i redditi devono essere sommati.

Facciamo un esempio per capire meglio questo importantissimo concetto.

Marco ha un reddito di lavoro dipendente e guadagna 1.200 euro al mese.

Questo però è il suo netto in busta paga (cioè quanto gli rimane dopo aver pagato le tasse).

Il suo reddito lordo invece è molto più alto: è di circa 2.300 euro al mese, pari a quasi 28.000 euro all’anno.

Presta attenzione perché è fondamentale che tu capisca bene questo concetto.

Marco riceve dalla sua azienda 28.000 euro all’anno. Ma poi, detratte le varie tasse che dobbiamo versare nel Bel Paese, gli rimangono 1.200 euro al mese.

Bene, passiamo oltre.

A questo punto Marco decide di aprire la Partita Iva e di avviare un’attività in proprio: un e-commerce.

Ipotizziamo che alla fine del primo anno il suo reddito sia di 15.000 euro. Sai quanto pagherà di tasse su questi 15.000 euro?

Te lo dico io: il 38%.

E sai perché?

Perché Marco parte già da una base di 28.000 euro (il suo reddito da dipendente).

Quindi, una volta che somma i 15.000 euro guadagnati dall’e-commerce, raggiunge la quota di 43.000 euro.

Se torni alla tabella che ti ho mostrato prima vedrai che un reddito pari a 43.000 euro viene tassato del 38%.

Lo so. È tantissimo.

Senza contare che a questo vanno poi aggiunte altre tasse (come ad esempio l’Irap, le varie tasse addizionali, e così via).

Probabilmente a questo punto penserai:

“Mi stai dicendo che mi conviene lasciar perdere?

Mi devo accontentare del mio lavoro da dipendente anche se non mi piace?”

Assolutamente no!

Ti sto solo dicendo di far attenzione a come giochi le tue carte. Altrimenti ti schianterai contro un muro e posso garantirti che fa male. Molto male.

Regime Forfettario e Lavoro Dipendente : la soluzione definitiva.

Non so se lo sai ma esiste un regime fiscale che sembra fatto apposta per chi fa il dipendente e vuole aprire la Partita Iva.

Si chiama Regime Forfettario.

E sai perché è così perfetto?

Perché risolve il problema che ti ho illustrato prima.

Devi sapere infatti che, adottando il Regime Forfettario, ciò che incassi con la tua Partita Iva non viene sommato al tuo reddito di lavoratore dipendente.

Molto semplicemente, sarai tenuto a pagare una tassa fissa che sostituisce tutte quelle che vengono applicate in Italia. E per chi inizia, questa tassa è particolarmente bassa: il 5% per i primi quattro anni.

Poi sale al 15%, una percentuale che è comunque sempre molto vantaggiosa.

Immagino che a questo punto ti sorga spontanea una domanda sul Regime Forfettario:

“Per la tassazione sul mio reddito da Partita Iva è tutto chiaro. Ma sul mio stipendio da dipendente pagherò delle tasse in più?”.

Assolutamente no.

Il tuo stipendio continuerà ad essere quello che era prima e non verrà toccato in alcun modo .

Non male vero?

Regime Forfettario: per molti, ma non per tutti.

A questo punto, probabilmente ti starai chiedendo:

“Quindi il Regime Forfettario può sceglierlo chiunque fa il dipendente e vuole mettersi in proprio?”.

Purtroppo no.

Il Regime Forfettario ha diversi limiti (che puoi leggere nella mia Guida Gratuita).

Uno dei più importanti è che non può essere scelto da chi ha un reddito di lavoro dipendente superiore ai 30.000 euro lordi annui.

Per verificare se rientri in questa categoria, ti basta prendere il modello Cud dell’anno scorso (quello rilasciato dal tuo datore di lavoro) e guardare quale importo è indicato nel campo 1 della sezione DATI FISCALI.

Se è inferiore a 30.000 puoi scegliere il Regime Forfettario. Se è superiore no.

Conclusione

Eccoci giunti alla fine di questo articolo.

Hai appena scoperto come disinnescare una bomba che era pronta ad esploderti in faccia distruggendo te e il tuo desiderio di fare impresa in Italia.

Ma questo è solo l’inizio.

Purtroppo non è l’unico rischio che corre chi, come te, sta pensando di aprire la Partita Iva e di mettersi in proprio.

Se ti interessa scoprire tutti gli altri rischi e come fare per evitarli e avviare un’impresa di successo, allora scarica ADESSO il mio Video Corso 100%  Gratuito!

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Alla prossima

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Matteo Camurri

Laureato in Economia e Commercio. Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti. Fondatore del primo e unico studio di Commercialisti in Italia specializzato nella Creazione d'impresa. Con questo Blog condivido la mia esperienza per aiutare imprenditori e professionisti ad avviare la loro attività nel modo più Veloce e Sicuro. Sposato con Roberta e padre di Mattia.
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